Sono seduto e aspetto. Non so cosa, non so chi, ma la sensazione è la stessa. È come quando aspetti l’autobus o quando con una rosa nella stagnola vai avanti e dietro aspettando di regalarle un sorriso. Un sorriso e nulla più. Alla gente piacciono i fiori. A me non piacciono i fiori. Io non sono la gente.Sono seduto e aspetto. Non so cosa, non so chi, ma la sensazione è la stessa.
giovedì 31 maggio 2007
venerdì 25 maggio 2007
mercoledì 23 maggio 2007
FUOCHI FREDDI
si è sciolto il ghiaccio che riscaldava la strada
si è spento il corpo trafitto dall'ipocrita spada
la pace riconquistata dalla guerra
bagna di oscuro sangue la terra
comanda
il generale di spade
mentre
il soldato incredulo cade
praterie impercettibili accarezzate dal vento
sono risorto morto e visibilmente contento
il divino arbitro giudica e punisce
ed il suo servo di ipocrisie finisce
la mano che s'innalza e chiede aiuto
in un attimo un soccorso è giunto ormai perduto
...
f.
scrissi questa poesia tanto tempo fa su uno dei miei primi diari. non so perchè stasera ho deciso di metterla qui sul blog. dentro, fuori ed intorno c'era la guerra. la guerra fatta di parole. parole che fanno male più di mille spade, più distruttive delle bombe, più astute di qualsiasi generale. parole. come ora. cerco di asciugare ogni goccia delle mie emozioni sulla carta ma la mano ride della penna e resto fermo immobile... aspetto.
lunedì 21 maggio 2007
ATTIMI
aspetto l’afrodisiaco secondo
come una lacrima di miele
in un alveare di pensieri
cerco di descrivere il mio stare bene
su minuscoli fogli senza confini
incapaci le parole
inermi le mani
osservo l’inchiostro nero
gocciolare dalla sfinita penna
ma non c’è spazio per le mie rime
non c’è tempo per i miei perché
come
il tutto senza il niente
la pace senza la guerra
l’amore senza l’odio
resto fermo
ed il sangue straripa dalle vene
il sudore trabocca dai pori
futili sforzi
per descrivere
un battito d’ali,
un soffio di vento,
un attimo di felicità
come una lacrima di miele
in un alveare di pensieri
cerco di descrivere il mio stare bene
su minuscoli fogli senza confini
incapaci le parole
inermi le mani
osservo l’inchiostro nero
gocciolare dalla sfinita penna
ma non c’è spazio per le mie rime
non c’è tempo per i miei perché
come
il tutto senza il niente
la pace senza la guerra
l’amore senza l’odio
resto fermo
ed il sangue straripa dalle vene
il sudore trabocca dai pori
futili sforzi
per descrivere
un battito d’ali,
un soffio di vento,
un attimo di felicità
f.
domenica 20 maggio 2007
venerdì 18 maggio 2007
www.francescocarbone.it
Qualche giorno fa sprecando ossigeno davanti al monitor di questo, ormai stanco, computer ho scoperto una cosa interessante. Cazzeggiavo su Google, ad un certo punto scrivo: Francesco Carbone poi clicco su cerca ed indovinate un po'... il settimo risultato della ricerca era proprio il mio sito!
Speriamo serva a qualcosa!!! GRAZIE GOOGLE!
Ti aspetto su www.francescocarbone.it
giovedì 17 maggio 2007
ZAMPILLO FUORI ORARIO
senza pensare come quando la testa cancella ogni ricordo nero vuoto nessuna punteggiatura tutto segue continuo senza respiro impossibile da leggere da capire il senso si nasconde dietro il più semplice dei malintesi equilibrio precario cado ho cercato di vedere quello che ancora deve venire e non ho ascoltato il richiamo del presente fisso continuo perenne al centro un solo pensiero nemmeno uno tutto il resto fa da contorno facce stanche annoiate grigi paesaggi facciate la testa va dove il corpo non può arrivare sogno aggiungo vita al tempo non ho mai provato questo genere di sensazioni paura solo un attimo poi coraggio ispirazione voglia il desiderio di vivere l'ultimo amore uno soltanto poi nulla più come sempre come ogni volta quando sono solo sto stretto e quando attorno il mondo mi schiaccia non evado perchè nel dolore siamo nati e nel dolore vivremo che dio lo voglia o meno non è una questione di religione ma di ragione pazzia squilibrio pensare danneggia più di ogni droga di ogni saggio consiglio pensare ci porta la memoria e la memoria ci allontana dal perdono e l'intelligenza si svuota le foglie continueranno a cadere per ogni pensiero volato via lontano dall'albero lontano dalle mele un gioco senza vincitore che vede me ancora una volta nel ruolo del giullare buio
martedì 15 maggio 2007
lunedì 14 maggio 2007
NOIA
stonata è la voce
di chi riesce solo ad
urlare
il vento si scuote
cade la pioggia
e come un riccio
mi chiudo
in me stesso
al posto degli aghi
malinconia e noia
...
cambia la terra
resto fermo
lontano dalla massa
lontano dalla vita
assuefatto dalla voce
di chi non si fa sentire
sconfitto dalla pace
di chi vuol combattere
prigioniero dell'amore
e di tutto quello
che non riuscirò mai
a capire
f.
sabato 12 maggio 2007
giovedì 10 maggio 2007
SPIDER-MAN 3

Titolo originale: Spider-Man 3
Nazione: U.S.A.
Anno: 2007
Genere: Azione, Avventura
Durata: 140'
Regia: Sam Raimi
Sito ufficiale: spiderman.sonypictures.com
Sito italiano: www.sonypictures.it/film/...
Cast: Tobey Maguire, Kirsten Dunst, James Franco, Thomas Haden Church, Topher Grace, Bryce Dallas Howard, James Cromwell, Rosemary Harris, J.K. Simmons
Distribuzione: Sony Pictures Releasing Italia
Data di uscita: 01 Maggio 2007 (cinema)
Nazione: U.S.A.
Anno: 2007
Genere: Azione, Avventura
Durata: 140'
Regia: Sam Raimi
Sito ufficiale: spiderman.sonypictures.com
Sito italiano: www.sonypictures.it/film/...
Cast: Tobey Maguire, Kirsten Dunst, James Franco, Thomas Haden Church, Topher Grace, Bryce Dallas Howard, James Cromwell, Rosemary Harris, J.K. Simmons
Distribuzione: Sony Pictures Releasing Italia
Data di uscita: 01 Maggio 2007 (cinema)
"La vendetta è un veleno che può distruggere" - "Quanto a lungo un uomo può combattere l'oscurità prima di esserne inghiottito?" Ecco le frasi che meglio raccontano l'ultimo capitolo della saga di Spiderman. La sensazione è che Spider
man 3 accontenti e allo stesso tempo, deluda un po tutti gli spettatori, dai fan più sfegatati ed esigenti fino ai semplici e curiosi amanti del cinema. Il paragone con i precedenti è inevitabile e forse questo complica ancor di più le cose. Una storia ingarbugliata che si articola in cinque tracce distinte o quasi: il rapporto tra Peter e Mary Jane, l'uomo sabbia, il duello ( odio e amore ) tra "Spidey" e Harry Osborn, l'ingresso di Gwen Stacy ed ovviamente Venom. Spiderman 3 è insomma un Action Movie di visibile traccia gotica che si basa sulla continua scelta tra vendetta e perdono. Il bianco ed il nero. Il bene ed il male. Tra l'altro il tema del doppio è un tema che troviamo spesso nei fumetti americani. Tra i tanti quello più vicino a Spiderman e Superman alle prese con la kryptonite rossa che lo rendeva più aggressivo e folle.

Un enorme quantitativo di emozioni ed immagini dove Raimi sembra essere a suo agio anche se con qualche affanno. Il regista, infatti, a causa della grande mole di scene è costretto a ricorrere a dei tagli che possono apparire aspri e fuori posto con un accavallame
nto di fotogrammi che sembrano comparire dal nulla. Senza tempo, senza il dovuto respiro. Scadente la scelta di inserire la scena (interminabile!!!) dove Peter Parker veste i panni del "ragazzino ribelle" che va in giro per la città sculettando e sorridendo sornione. Inutile. Inevitabilmente questa mole di materiale scenico induce Sam Raimi ad allontanarsi ( molto di più rispetto ai precedenti capitoli ) dalla storia originale del fumetto. Un'altra pecca, purtroppo, la riscontriamo nel personaggio di Harry o meglio in Goblin Junior che indossa un costume orrendo. Più che un Goblin semb
ra un samurai patito per lo skate! Tra le note positive troviamo sicuramente Thomas Haden Church che nella parte di SandMan ( uomo sabbia ) è uno dei personaggi più azzeccati. Esteticamente perfetto anche il personaggio di Venom che ci mostra, insieme alla miriade di strepitosi effetti speciali, la crescita esponenziale della computer grafica che risulta fondamentale per la realizzazione di film di questo tipo. Un elogio in particolare va di diritto a Bruce Campbell che, come nei due capitoli precedenti, grazie alla sua decennale amicizia con Raimi si è ritagliato un simpaticissimo spazio dove veste i panni di un esilarante maitre francese. Un'altra scenetta molto simpatica è stata vedere Stan Lee, il creatore del fumetto di Spiderman, duettare con il suo stesso supereroe dicendogli "...Sai figliolo, io credo che una persona è in grado di fare la differenza..." A conti fatti il film che (a mio modesto parere) dei tre è il meno bello, vale senza dubbio i soldi del biglietto...ovviamente con lo sconto del mercoledì! Un ringraziamento speciale va a Luca Maresca che a suo modo mi ha aiutato nella realizzazione di questa recensione ( VEDI STAN LEE ). Alla prossima!


martedì 8 maggio 2007
LA SCATOLA
Dopo le ludiche novità come il TETRIS, PACMAN ed il post dedicato al SUDOKU, Punessa ha deciso di mettere on line, a disposizione di tutti, una scatola contenente audio, video, ebook ed immagini completamente scaricabili. Per ora a disposizione ci sono 4 foto, 3 ebook ( La Divina Commedia di DANTE - Il Trattato della Pittura di LEONARDO - Sogno di una Notte di Mezza Estate di Shakespeare ), ed il simpatico video "Lionsleeps". Ogni giorno nuove aggiunte, anche su richiesta, LASCIA UN COMMENTO!
domenica 6 maggio 2007
mercoledì 2 maggio 2007
Henry Charles Bukowski

GIORNI COME RASOI, NOTTI PIENE DI RATTI
quando ero molto giovane dividevo equamente il mio tempo tra
bar e biblioteche; come poi riuscissi a provvedere agli
altri miei normali bisogni resta un mistero; boh, semplicemente
non me ne preoccupavo più di tanto -
se avevo un libro o qualcosa da bere allora non pensavo troppo
a tutto il resto - gli scemi riescono a crearsi un paradiso
tutto loro.
quando stavo al bar, pensavo di essere un duro, spaccavo le cose, facevo a botte
con gli altri, ecc.
nelle biblioteche era un'altra storia: me ne stavo zitto, giravo
da una sala all'altra, i libri non li leggevo tanto per intero
ma a pezzetti: medicina, geologia, letteratura e
filosofia. psicologia, matematica, storia, e quelle cose lì mi
davano la nausea. e per la musica ero più interessato alla musica vera e propria e alle
vite dei compositori che agli aspetti tecnici...
comunque, era con i filosofi che sentivo un senso di fratellanza:
Schopenhauer e Nietzsche e, anche se era difficile da leggere, pure il vecchio Kant;
trovavo che Santayana, che al tempo era parecchio famoso, fosse
fiacco e noioso, con Hegel invece ti dovevi fare un vero mazzo, soprattutto
se la sera prima avevi bevuto; c'è tanta gente che ho letto e che mi sono scordato,
e probabilmente non mi sono perso niente, ma mi ricordo di un tizio che ha scritto un
libro intero nel quale dimostrava che la luna non c'è
e ci riusciva così bene che alla fine tu pensavi, quest'uomo
ha assolutamente ragione, la luna non c'è.
come poteva un ragazzo degnarsi di andare a lavorare
8 ore al giorno quando non c'era più nemmeno la luna?
cos'altro ti
potevano togliere?
e
non mi piaceva tanto la letteratura quanto piuttosto i critici
letterari; erano dei veri cazzoni, quei tizi; usavano
un linguaggio raffinato, a suo modo splendido, per dire agli altri
critici, agli scrittori, che erano dei rottinculo. mi
rincuoravano.
ma erano i filosofi che soddisfacevano
quel bisogno
che si celava da qualche parte nella mia testa confusa: immergendomi
nei loro eccessi e nel loro
farraginoso vocabolario,
spesso mi
incantavano
saltavano fuori
con affermazioni azzardate infiammate che mi sembravano
verità assoluta o maledettamente vicine
alla verità assoluta,
e questo tipo di sicurezza era quello che cercavo per la vita
di ogni giorno, che assomigliava molto di più
a un pezzo di cartone.
quei tizi erano dei grandi, mi hanno fatto sopportare
giorni come rasoi e notti piene di ratti; mentre le donne
tiravano sul prezzo come banditrici venute dall'inferno.
i miei fratelli, i filosofi, loro mi parlavano come
nessun altro per strada o in giro aveva fatto mai; riempivano
un vuoto immenso.
che bravi ragazzi, oh, davvero dei bravi
ragazzi!
eh sì, le biblioteche sono state utili; ma nel mio altro tempio, nei
bar, era un'altra storia, più semplificata, le parole
e i comportamenti erano
diversi...
i giorni in biblioteca, le notti al bar.
le notti erano simili,
hai qualcuno seduto vicino, e magari non è
neanche un tipo cattivo, ma a me non ispira per niente,
c'è un'orribile aria di morte lì dentro - penso a mio padre,
ai miei professori, alle facce che stanno sulle monete e le banconote,
ai sogni popolati da assassini con occhi spenti; be',
in un modo o nell'altro io e questo tizio prendiamo a scambiarci delle occhiate,
una rabbia violenta inizia lentamente a montare: siamo nemici, cane e
gatto, prete e ateo, acqua e fuoco; la tensione cresce,
mattone su mattone, in attesa del crollo; le mani
giunte e poi sciolte, beviamo, adesso, finalmente abbiamo uno
scopo:
si gira verso di me:
"amico, c'è qualcosa che non va?"
"come no, sei tu".
"e ci vogliamo fare qualche cosa?"
"sicuro".
finiamo di bere, ci alziamo, e usciamo sul retro del
bar, fuori nel vicolo; ci giriamo
e siamo uno di fronte all'altro.
io gli dico: "tra noi due non c'è altro che questa distanza: a te
ti va di
eliminarla?"
lui mi si getta addosso e in qualche modo è soltanto una parte della parte della
parte.
H.C. Bukowski
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